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Asl Roma 5, “trapianto” di chirurghi a gettone: 200 mila € Cisl denuncia: “Grave situazione all’Ospedale di Subiaco”

“La cronica carenza di tutte le figure di assistenza si è aggravata con le ferie estive”

Sos dell’Asl Roma 5: “Attualmente l’organico delle unità operative chirurgiche non è sufficiente a garantire la routinaria attività di servizio”. E, per “far fronte alle attuali problematiche, dovute alla grave carenza di personale medico, si rende necessario, per poter coprire i turni di servizio ed evitare la pur possibile interruzione di servizio pubblico, si rende necessario ricorrere all’istituto dell’attività aggiuntiva sia per la copertura dei turni di guardia che per l’attivazione ed implementazione delle sedute operatorie e delle attività ambulatoriali di pre-ospedalizzazione”. Ma ora la Regione ha dato una stretta ai gettoni da 60 euro l’ora (e 480 per ogni turno di guardia notturna): le nuove linee di indirizzo, infatti, stabiliscono che “le prestazioni aggiuntive possono essere concesse per un ammontare massimo di 15/20 ore mensili”. E così l’Asl Roma 5 ha deliberato “550 ore di attività aggiuntive mensili sino al 31 dicembre”, per una spesa di 200 mila euro. Negli ultimi 3 anni e mezzo l’Asl Roma 5 ha speso 7 milioni di euro per i gettoni delle “prestazioni aggiuntive” dei medici. Anche perché “mancano oltre 700 unità lavorative (vari profili) in tutta la ASL RM5- denuncia il segretario territoriale della Cisl, Dimitri Cecchinelli- Con liste di attesa che per alcune visite specialistiche superano i 150 giorni”. Nella lettera aperta al direttore generale, Giulio Giorgio Santonocito, la Cisl ricorda anche la “chiusura della Rianimazione di Subiaco, la chiusura di decine di servizi specialistici in tutta la ASL RM5, la riduzione dei posti letto, il mancato avvio di un modello di integrazione tra ospedale e territorio e la assoluta mancanza di una politica sanitaria aziendale volta alla ricerca di specialisti capaci di riattivare le attività Fondamentali delle strutture ospedaliere”.

“GRAVE SITUAZIONE A SUBIACO” – Sempre la Cisl, con i delegati Stefano Proietti Rocchi, Matteo Segatori e Viviano Spoletini, denuncia “la grave situazione di personale del presidio ospedaliero di Subiaco: la cronica carenza di tutte le figure di assistenza, aggravato anche dalle ferie del periodo estivo, ha costretto il personale ad estenuanti turni di servizio ed a notevole stress psicologico. La situazione si è ulteriormente aggravata con lo spostamento di personale dall’ospedale al Serd e al Csm in seguito allo scorrimento di graduatorie interne. Tali spostamenti costringono a tutela del servizio a continue disposizioni che non permettono la continuità”. Anche l’associazione per la tutela dei diritti del malato “Antonio Lollobrigida” denuncia “una situazione attuale che vede il reparto di Medicina con 20 posti letto e la presenza di 5 medici, 4 chirurghi per i 10 posti letto. E la camera operatoria lavora a scartamento ridotto per via della carenza di personale e di mancanza del FACO per la cataratta, strumento rotto e che non ricomprano. Riguardo l’ambulatorio oculistico se ne parlerà a Settembre, nella speranza che si acquistino apparecchiature dedicate”.

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Periodico d'informazione della Valle dell'Aniene