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Subiaco, Chirurgia rischia un nuovo accorpamento: “Carenza di infermieri, tecnici di laboratorio e Oss”

La Cgil chiede all’Asl Roma 5 di “adeguare l’organico presso i reparti e i servizi”

A Subiaco il reparto di Chirurgia, riaperto il 5 giugno scorso dopo il dimezzamento nei mesi del lockdown, rischia di essere nuovamente accorpato con la Lungodegenza. Ma stavolta non a causa del Covid-19, ma per colpa della carenza di personale. Oltre ai pochi chirurghi (4) rimasti in organico, infatti, c’è “la carenza di personale infermieristico” a minacciare i 10 posti letto rimasti nel reparto. La Cgil ha scritto all’azienda per segnalare anche “la carenza di operatori socio-sanitari e tecnici di laboratorio presso il presidio ospedaliero di Subiaco. A seguito della scarsità di risorse il personale è spesso costretto a prolungare l’orario di lavoro al fine di garantire i servizi all’utenza. Tale circostanza sarà accentuata dalla prossima ripresa di tutti i servizi afferenti al poliambulatorio ospedaliero”, scrivono i delegati Cgil Giuliano Guarente e Patrizia Sbraga. I quali chiedono all’Asl di “adeguare l’organico di personale presso i reparti e i servizi del Po di Subiaco”. Dove gli ambulatori specialistici sono funzionanti solo per le prenotazioni pregresse, quelle nuove non urgenti sono “rimandate a settembre”. E anche per una semplice lastra all’anca “occorre aspettare due mesi”, lamenta l’Associazione Tutela della Salute e dei Diritti del Malato “Antonio Lollobrigida”. L’associazione ha anche scritto al presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale, Giuseppe Simeone, per chiedere “un incontro urgente per cercare di trovare eventuali soluzioni” ai vari problemi dell’ospedale di Subiaco.

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Periodico d'informazione della Valle dell'Aniene