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Pertuso, Italia Nostra contro la Regione: “No ai prelievi nell’ultima sorgente dell’Aniene”

“La Direzione Lavori Pubblici ha dichiarato ammissibile l’istanza Acea”

Mentre tra “Ato 2 ed Ato 5 si riscontra una gestione inefficiente per la mancata manutenzione ed ammodernamento delle reti, gestione che risponde solo a logiche privatistiche” l’associazione Italia Nostra constata “con amarezza che nel Lazio l’amministrazione regionale, che dovrebbe rappresentare gli interessi della cittadinanza nei confronti della società di gestione, sembra svolgere la funzione contraria”. Perché, spiega l’onlus per la tutela del patrimonio storico-artistico-ambientale d’Italia, “la Direzione Lavori Pubblici Stazione Unica Appalti Risorse Idriche e Difesa del Suolo della Regione Lazio dichiara ammissibile al procedimento un’istanza dell’ACEA ATO2 che chiede di aumentare “temporaneamente” di 190 litri al secondo (L/sec) il prelievo dalla sorgente del Pertuso, nel parco regionale dei Monti Simbruini, tutelata anche da un sito specifico della rete europea Natura 2000 (IT6050029). Il prelievo si aggiunge ai 360 L/sec concessi in via “emergenziale e provvisoria”. L’ACEA potrà così assorbire l’intera portata, privando il fiume Aniene dell’ultima sorgente naturale, e del minimo flusso vitale per la vita biologica del fiume”, conclude Italia Nostra, fermamente contraria alla captazione “dell’ultima sorgente libera dell’Aniene” (com’è accaduto 3 anni fa: nella foto la secca immortalata nel 2017 sotto il Ponte medievale di San Francesco, a Subiaco). Per l’Onlus “Nelle tubazioni dell’ATO2 entrano (dati 2018) 24.600 l/sec (24,6 mc/sec) di acqua, corrispondenti a quasi 500 litri al giorno per ogni abitante (4,3 milioni) della città metropolitana. Probabilmente è un record mondiale, ed è quasi tutta acqua di sorgente di alta qualità, per l’80% da sorgenti profonde, con portate poco sensibili alla piovosità. Negli altri Paesi europei la perdita in rete è, in media, molto inferiore alla nostra, inoltre, a Roma e nell’ area metropolitana ci si prende il lusso di utilizzare acqua sorgiva per annaffiare i prati, mentre in ambito europeo si utilizzano acque piovane e/o di riciclo. Lo spreco maggiore è dato dalle perdite nelle tubazioni, che tra l’altro, provocano danni a cantine, edifici ed attività commerciali, e che sono per ATO 2 intorno al 45%. Ma il record nazionale delle perdite spetta all’ ATO5 (provincia di Frosinone), sempre gestito dall’ACEA, con più del 70%”.

“FERMATE I DISTACCHI” – Anche per il Coordinamento regionale acqua pubblica Lazio “Acea è sempre più dedita a prendere d’assalto ogni goccia d’acqua captabile: dalle sorgenti del Peschiera e Le Capore a quelle del Pertuso, quasi a prosciugare il Farfa e l’Aniene”. Il rischio, secondo il Coordinamento, è che vista la crisi economica molte famiglie non siano in grado di pagare: “e si vedono persino distaccare un bene vitale come l’acqua. Come Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio non possiamo far altro che prendere atto dell’attuale mancanza di volontà, da parte di tutte le forze politiche, di far rispettare i principi costituzionali e il referendum del 2011. Per tale ragione annunciamo una serie di iniziative pubbliche sui territori simbolo di questa mala politica, fino a quando non saranno fermati i distacchi di acqua e non sarà data attuazione alla legge di iniziativa popolare attualmente vigente, mettendo al centro delle politiche regionali una gestione sostenibile e partecipata delle risorse idriche, attuabile solo con l’affidamento del servizio idrico ad enti pubblici consortili”.

 

L'Aniene

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Periodico d'informazione della Valle dell'Aniene