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 ASL ROMA 5, SALGONO A 52 LE PERSONE POSITIVE AL CORONAVIRUS

ASL ROMA 5, SALGONO A 52 LE PERSONE POSITIVE AL CORONAVIRUS (1 A SUBIACO) “ANGELUCCI”, MANCA 1/3 DELL’ORGANICO: CHIRURGIA A RISCHIO-AMPUTAZIONE

Primo caso riscontrato a Subiaco: salgono a complessive 52 le persone positive al coronavirus nell’Asl Roma 5 dopo gli odierni “8 nuovi casi positivi- annuncia il bollettino regionale- 623 persone sono uscite dall’isolamento domiciliare. Dal 28 Marzo disponibili ulteriori 10 posti di terapia intensiva” negli ospedali di Tivoli e Colleferro. La degente sublacense, già da alcuni giorni in isolamento presso il Pronto Soccorso dell’Angelucci, è stata trasportata all’Istituto Spallanzani.

LA TERAPIA INTENSIVA RIFIUTATA – Dopo la richiesta di alcuni sindaci della Valle dell’Aniene per “aprire posti di Terapia intensiva all’ospedale di Subiaco”, bocciata dalla Regione sin da venerdì scorso, i Comuni del comprensorio continuano a tacere. E, fatta eccezione per i Comuni di Affile, Agosta, Canterano, Cervara di Roma, Cineto Romano e Olevano Romano, nessun nuovo municipio ha finora aderito alla richiesta, lanciata da questo giornale sin dal 4 febbraio scorso, per sollecitare la Regione alla riassegnazione del requisito fondamentale per ottenere il ripristino del reparto di Terapia intensiva a Subiaco: ovvero l’attribuzione della classificazione di “ospedale sede di Pronto Soccorso” per l’Angelucci. Che può arrivare solo grazie alla deroga ottenibile grazie alla legge sugli ospedali montani.

Una norma approvata all’unanimità nel 2009, poi bocciata dalla Corte Costituzionale solo a causa del commissariamento della sanità laziale. Ma, con la fine annunciata del piano di rientro, cadrà anche l’unico ostacolo posto contro una norma ancora attuale, che il Consiglio regionale potrebbe, dunque, recuperare e riapprovare così com’è (compresi i posti letto di Terapia intensiva, già indicati nella stessa legge).

Ma alcuni sindaci stanno addirittura remando contro questa proposta di semplice buon senso, come del resto hanno fatto spesso in questi anni, agendo più come quinte colonne di Regione ed Asl che come massime autorità sanitarie dei loro territori (ossia il ruolo assegnato loro dalla legge).

Basti pensare a quando hanno lasciato andare in perenzione il ricorso contro il primo decreto dei tagli, l’80 della pessima Polverini nel 2010, o come quando non hanno nemmeno provato ad impugnare davanti al Tar i tagli inferti al 47% dei posti letto, sforbiciati dal decreto 412 del pessimo Zingaretti nel 2014 (contrariamente a quanto fatto dal Comune di Bracciano, che infatti ha poi riottenuto il maltolto nel 2015).

O come non hanno mai contrastato le carenze di personale (medici Ps, radiologi, tecnici di laboratorio e chirurghi), le limitazioni dei servizi (navetta solo per 8 ore, laboratorio analisi e sala-ecografie chiusi dalle ore 20 alle 8 del mattino), l’obsolescenza delle attrezzature (Tac a sole 6 slices), i ritardi dei lavori (Elisuperficie e rinnovo Pronto Soccorso attesi da oltre 4 anni) e gli accorpamenti dei reparti.

In questi giorni, ad esempio, si torna a paventare proprio l’ennesimo accorpamento, con annesso rischio-dimezzamento dei relativi posti letto, di Chirurgia-Lungodegenza, come accaduto, da ultimo, nell’estate scorsa.

Come allora, però, nessun sindaco o sindacato protesta, nonostante la carente situazione della Chirurgia sia già nota, ormai, da mesi.

“L’organico della Uos di Chirurgia di Subiaco consta di 4 medici” a fronte “del fabbisogno minimo di almeno 6 medici”, come ha denunciato lo stesso primario del reparto, Roberto Longo, avvertendo l’Asl che anche i chirurghi presi in “prestito”, sin dal giugno scorso, dall’ospedale di Bracciano “non hanno percepito alcuna remunerazione” e, di conseguenza, già dallo scorso febbraio “non hanno offerto collaborazione”, lasciando scoperti 6/7 turni.

Ora si paventa un nuovo accorpamento, con il rischio di “amputare” i già pochi, attuali 10 posti letto, nella solita indifferenza dei Comuni, a partire proprio da quello di Subiaco.

 

Antonio Sbraga – L’AnienE-News n° 7 – 17/03/2020

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Periodico d'informazione della Valle dell'Aniene