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L’Ares 118 affida ai privati le postazioni: per le 6 della Valle dell’Aniene 2 milioni di spese

L’Ares 118 ha deciso di affidare la gestione all’esterno di 116 postazioni. L’azienda regionale ha infatti avviato una “Procedura selettiva tra gli enti, associazioni e istituzioni di volontariato a carattere associativo” per stipulare atti di convenzione con “affidamento di durata triennale, eventualmente rinnovabile per ulteriori anni uno, nei limiti del tetto complessivo di costo massimo rimborsabile annuo di 41 milioni e 799 mila euro”. E 2 di questi milioni riguardano 6 postazioni della Valle dell’Aniene: 2 a Guidonia, 2 a Tivoli e una ciascuna a Vicovaro e Subiaco. Una nuova esternalizzazione del servizio, scelta “per garantire i livelli essenziali di assistenza sull’intero territorio regionale, data la carenza di personale e di automezzi propri: si rende necessario per Ares 118 dover integrare il proprio assetto organizzativo con risorse umane e tecnologiche facendo ricorso all’apporto di soggetti terzi”. Il direttore sanitario “ha trasmesso il fabbisogno relativo a 116 lotti”: 65 sono le postazioni da affidare a Roma e hinterland, mentre le restanti 51 sono dislocate nelle altre 4 province laziali. Quelle che costano di più sono le ambulanze h24, dotate di un equipaggio composto da 3 persone (autista più infermiere e barelliere): sono 62 ed hanno un “tetto massimo rimborsabile” di 442 mila euro l’anno, pari ad una spesa di mille e 212 euro al giorno (e riguardano anche le postazioni di Guidonia e Tivoli). Poi ci sono le 16 automediche, con medico più infermiere a bordo h24, che hanno un tetto massimo di 366 mila e 503 euro l’anno, pari ad una spesa di mille e 4 euro al giorno (una posizionata a Guidonia centro e l’altra a Subiaco, in piazza Ulderico Pelliccia). Mentre le restanti 38 postazioni hanno o stazionamenti limitati in turni da 12 ore (come le ambulanze di Villa Adriana e Vicovaro), con equipaggi ridotti a 2 unità, con solo l’autista e l’infermiere (costano 221 mila euro ciascuna). Eppure, il 10 giugno scorso, la Regione aveva annunciato un “accordo che prevede la reinternalizzazione progressiva di tutti i servizi e la salvaguardia del personale che svolge servizio di emergenza, che oggi è per metà affidato al privato”.