La Commissione europea e le Regioni lanciano l’allarme sul grande progetto Bul, la rete pubblica di telecomunicazioni a banda ultralarga, oltre i 30 Megabit al secondo in download, destinata a coprire le aree a fallimento di mercato (le cosiddette aree bianche), che nel 2015 il Governo decise di finanziare con risorse nazionali del Fondo sviluppo e coesione e con fondi europei per lo sviluppo regionale (Fesr) e per lo sviluppo rurale (Feasr). Solo in cinque comuni i lavori sono «terminati», cioè la rete è collaudata e operativa. In tutto i comuni interessati sono circa 7.450. Secondo gli ultimi numeri pubblicati da Infratel (la Spa a cui il Ministero dello Sviluppo, che la controlla attraverso Invitalia, ha affidato la missione di realizzare il progetto), aggiornati al novembre scorso, la situazione nei 40 Comuni della Valle dell’Aniene è la seguente: “lavori completati” a Palombara Sabina. In 19 Comuni è stato “approvato il progetto definitivo”, per 14 è invece “in esecuzione” e per 2 è ancora “in approvazione il progetto definitivo” (Subiaco e Ciciliano fanalini di coda).
1 LAVORI COMPLETATI: Palombara Sabina
14 IN ESECUZIONE: Vallepietra, Cervara di Roma, Agosta, Canterano, Bellegra, San Vito Romano, Vicovaro, Riofreddo, Cineto Romano, Mandela, Anticoli Corrado, Arsoli. Marano Equo, Rocca Canterano.
19 APPROVATO PROGETTO DEFINITIVO: Camerata Nuova, Affile, Roiate, Olevano Romano, Pisoniano, Castel Madama, Roccagiovine, Licenza, Percile, Vallinfreda, Vivaro Romano, Saracinesco, Roviano, Gerano, Cerreto Laziale, Rocca Santo Stefano, San Polo dei Cavalieri, Guidonia Montecelio e Tivoli.
2 IN APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO: Subiaco e Ciciliano.
Anche Infratel ammette le difficoltà che rallenteranno ancora i cantieri: “i lavori dovrebbero essere completati entro il 2020 ma è difficile pensare che questo avvenga”.