I 172 istituti superiori dell’ex Provincia di Roma hanno presentato un conto per interventi di manutenzione straordinaria pari a 864 milioni di euro, ma l’ente dispone solo di appena il 3,5% del fabbisogno: 30 milioni di euro (e pure divisi in 3 rate annuali). Solo per quest’anno, però, il Dipartimento dell’Edilizia Scolastica ha chiesto 364 milioni di euro per gli edifici, ma per l’amministrazione metropolitana “le risorse ad oggi disponibili non sono in grado di soddisfare tale richiesta che appare, peraltro, non sostenibile dal punto di vista tecnico ed organizzativo”. Ed ha quindi potuto stilare solo “interventi programmati per spese di investimento finanziati col ricorso al debito e con le risorse disponibili”. Tant’è che la vicesindaca della Città Metropolitana, Teresa Zotta, sbotta: “Il nostro bilancio non ci consente di fare interventi risolutivi, disponiamo di un fondo per le scuole di 30 milioni di euro distribuiti in tre anni, per un fabbisogno che si aggira intorno ai 90 milioni di euro. Abbiamo necessità ormai non più prorogabili che devono essere soddisfatte. Si rivedano i trasferimenti alle Città metropolitane, ci si consenta di disporre di finanziamenti adeguati alle nostre esigenze e quelle delle scuole che governiamo. Serve un piano di riordino istituzionale, servono soldi per adeguare le scuole e farle funzionare. E’ mortificante per gli studenti non avere strutture adeguate per la loro formazione, avvilente per noi amministratori non poter dare risposte concrete”.