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Torre Gaia, il carabiniere-fotografo che gestiva baby-squillo condannato a 7 anni

Tre anni fa in una agenzia per modelle di Torre Gaia un carabiniere per lavoro e fotografo per hobby ha organizzato per mesi set hard tra quindicenni, per consumare poi, all’occorrenza, intimità con loro nel retrobottega. Attività che l’appassionato di starlette, almeno quattro le minori rintracciate, pagherà con sette anni di carcere e un risarcimento di cinquantamila euro. Induzione alla prostituzione minorile e pedopornografia infantile i reati contestati. Per Gaia, nome inventato, quindici anni, il sogno della tv, il carabiniere-fotografo, tuttora detenuto, aveva riservato un trattamento speciale introducendola in un giro di baby squillo. Spot su internet per accaparrare clienti nel suo studio fotografico in via Lasinio. «In particolare», si legge nelle contestazioni «attraverso la propria attività di fotografo e facendo leva sulle aspettative di successo della ragazza che si era a lui presentata per la realizzazione di book da utilizzare nel mondo della moda o dello spettacolo, la induceva alla prostituzione proponendole di avere incontri sessuali a pagamento».

 

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L'Aniene

Periodico d'informazione della Valle dell'Aniene