E’ diventato maggiorenne, però è ancora “minorato”: la struttura del neo-diciottenne Policlinico Tor Vergata, infatti, “risulta allo stato completa per circa il 75% dell’intero progetto”. Un quarto di quella struttura inaugurata nel 2001 è ancora un’incompiuta, lamenta la stessa azienda ospedaliera. La quale ha ora inviato uno studio di fattibilità alla Regione per chiedere “il completamento, al fine di raggiungere la piena funzionalità, del terzo dei 10 piani fuori terra dell’edificio Torre 8 attualmente in condizioni di rustico. Il costo previsto è pari a 5 milioni e 996 mila euro”. Ora la Regione farà la sua valutazione di competenza prima della “successiva trasmissione al Nucleo Verifica degli investimenti pubblici del Ministero della Salute”. Altro tempo da dover attendere, dunque, per una soluzione che, però, non è neanche ancora definitiva rispetto al progetto iniziale. Perché nella stessa deficitaria situazione ci sono altri 9 piani del nosocomio che attendono di essere utilizzati appieno da 16 anni, come denunciato nell’interrogazione del consigliere regionale Massimiliano Maselli (NcI). Sei di questi piani sono nella “Torre 8, la cui costruzione è terminata nel 2003: è rimasta completamente inutilizzata per molti anni in tutti i suoi 9 piani fuori terra e solo parzialmente utilizzata da pochi anni (2012) con l’accreditamento istituzionale di soli 2 piani per la degenza per acuti della Medicina”. Poi, aggiunge Maselli, ci sono gli altri “3 piani nella Torre 6, utilizzati attualmente per la loro metà (circa 22 posti letti a piano) e, invece di essere utilizzati per degenze per acuti, occupano viceversa ambulatori, stanze di day hospital e stanze di supporto (Oncologia 4° piano est, Neuropsichiatria Infantile 9° piano est e 6° piano est chiuso)”. L’attuale utilizzo parziale di questi complessivi 10 piani finisce per acuire la già “grave carenza di posti letto che costringe l’astanteria del pronto Soccorso ad essere molto affollata di barelle e poltrone per lo stazionamento dei pazienti ed anche per alcuni giorni consecutivi in condizioni fortemente disagiate per l’utenza, rischio infettivo, grave promiscuità e mancanza di standard minimi accettabili”, denuncia Maselli. E anche l’azienda ospedaliera ora ricorda alla Regione che, dei 557 posti letto assegnati, “attualmente, a causa del parziale completamento della Torre 8, i posti letto funzionanti sono 504, che non sono sufficienti per soddisfare il rapporto di 3,7 posti letto per mille abitanti previsti dallo standard nazionale. Nel territorio circostante l’azienda infatti risiedono circa 850 mila abitanti e l’insieme dei posti letto presenti nelle altre strutture di ricovero non raggiunge i 1500, con un rapporto pertanto inferiore a 2 posti letto per mille”. Però il solo fabbricato del policlinico, inaugurato nel 2001, “presenta una superficie di circa 148.000 metri quadri, mentre il numero dei posti letto potenziali si aggira intorno alle 800 unità”. Ne mancano, quindi, ancora 300 da attivare in un edificio che, ricorda la stessa azienda, “è stato costruito per fasi o stralci funzionali progressivi, in corrispondenza con i finanziamenti che, di volta in volta, si sono resi disponibili. Alla costruzione ha seguito l’attivazione delle aree che si sono via via completate fino alla struttura attuale”. Ora, in caso di via libera di Regione e Ministero a questa richiesta di completamento del terzo piano della Torre 8 si potrebbero, intanto, ospitare almeno “due reparti (ognuno dotato di 20 posti letto): gli spazi a disposizione consentiranno di spostare i servizi che, allo stato, occupano le aree destinate ai reparti di Ostetricia e Neonatologia, consentendo l’attivazione di tale servizio”, conclude l’azienda ospedaliera.