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Rocca Cencia, Tmb ridotto proprio come un cencio: “Necessita di manutenzione, va avanti da 10 mesi”

Rocca Cencia è ridotta letteralmente come un cencio. Al punto da far avanzare la richiesta di valutare «con l’urgenza del caso» l’utilizzo del sito di trasferenza e trasbordo di Ponte Malnome per altri tre mesi e mezzo pur di far adempiere alle “necessità di manutenzione straordinaria del sito di Rocca Cencia”. Nella nota inviata agli organi competenti sul territorio dal direttore del dipartimento Ambiente del Campidoglio, Laura D’Aprile, si legge: “L’attuale contesto di gestione dei rifiuti da parte di Ama rende necessario, onde scongiurare gravi crisi nella raccolta e nella logistica dei trasferimenti successivi, l’utilizzo del sito in oggetto, garantendo l’esercizio al di sotto dei quantitativi inizialmente autorizzati e passando quindi da 300 a 250 tonnellate al giorno almeno fino al 31 gennaio 2020”. Però la richiesta emergenziale rischia di accendere il fuoco delle proteste dei comitati di zona, la Valle Galeria, dove per 40 anni è stata attiva la discarica di Malagrotta.

10 MESI SENZA SOSTA – Anche la sindaca, Virginia Raggi, il 3 ottobre scorso ha telefonato “al presidente Zingaretti per rappresentare la mia preoccupazione anche di fronte alla manutenzione del Tmb di Rocca Cencia che deve essere fatta. Da dicembre 2018 funziona senza sosta, deve andare in manutenzione. Il presidente questa mattina chiaramente ha accolto la mia preoccupazione, mi ha detto che stava lavorando a un nuovo accordo con la Regione Marche”.

I CONSIGLI DI CERRONI – “Come ho già detto servono ‘impianti di trattamenti’ – ha dichiarato l’ex re della monnezza, Manlio Cerroni – anche se in realtà già ci sono, ma devono essere utilizzati in maniera razionale. C’è l’impianto di Tritovagliatura di Rocca Cencia che può accogliere e lavorare fino a 1000 ton/ giorno di rifiuti urbani indifferenziati e c’è, complementare, l’impianto di Guidonia, a pochi km da Rocca Cencia, che può lavorare 600 ton/giorno e può stabilizzare anche la frazione organica derivata dal trattamento delle 1000 ton/giorno di indifferenziato prodotto dal Tritovagliatore di Rocca Cencia”.

LA NUOVA INCHIESTA – Sulle esalazioni nauseabonde dei rifiuti sprigionati dal Tmb di Rocca Cencia la Procura di Roma ha aperto un nuovo fascicolo. Un tormento per i residenti della zona che sono costretti a chiudere le finestre per evitare che il fetore, emesso dallo stabilimento, invada le stanze, impregni ogni ambiente. E chissà nuoccia anche alla salute, un’ipotesi che la magistratura dovrà verificare dopo le denunce piovute a palazzo di giustizia.

LA PROTESTA – Il 28 settembre scorso oltre 300 residenti sono scesi in piazza davanti all’impianto Ama di Rocca Cencia: “Il Tmb va chiuso, non si respira. L’odore è nauseabondo, è da anni che subiamo questa situazione” il coro delle proteste degli abitanti del quartiere.

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L'Aniene

Periodico d'informazione della Valle dell'Aniene