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“Molte scuole senza personale di segreteria, con professori precari e discontinuità didattica certa”

Si preannuncia un anno scolastico di supplenze e di discontinuità didattica per i plessi e gli istituti della provincia romana. Sono circa 5mila, infatti, i professori precari nel Lazio che, a causa della crisi di governo, non sono più stati stabilizzati. Il decreto legge che coinvolgeva la scuola, infatti, era stato approvato con clausola “salvo intese”, dopo i numerosi incontri con sindacati e addetti al settore. Ora, con la nuova scena politica, è tutto (quasi) da rifare: certo, il neo-ministro alla Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha detto di voler approvare al più presto il decreto salva-precari, ma non prima di rimetterci mano a causa di alcune criticità che secondo lui presenterebbe. Così questi 5mila docenti dovranno fare la spola tra scuole diverse, a seconda delle ore e delle materie vacanti. E di posti da coprire ce ne saranno eccome. Sono circa 3200 gli insegnanti andati in pensione nel Lazio (di cui circa 2300 solo a Roma), inclusi i 1500 prof che hanno lasciato la scuola con Quota 100, la misura del governo gialloverde per superare la legge Fornero. Anche l’Ufficio scolastico regionale del Lazio è senza direttore generale: quella di Jacopo Greco, già impegnato nella direzione per le risorse umane e finanziarie del Miur, rientra nel blocco di nomine apicali “last minute” disposte dall’ex ministro Marco Bussetti pochi giorni prima di lasciare l’Istruzione. Nomine che sarebbero ancora al vaglio della Corte dei Conti. A Roma sono arrivati oltre 100 nuovi presidi, che non sono bastati a colmare le lacune numeriche. Alcuni dirigenti, da qualche giorno, hanno la reggenza in una seconda scuola. E scarseggia anche il personale Ata: “Moltissime scuole hanno iniziato le attività senza il personale di segreteria in organico- protesta il presidente dell’associazione presidi del Lazio, Mario Rusconi- Si sottolinea inoltre l’assenza di assistenti amministrativi, dovuta soprattutto ad assegnazioni provvisorie verso altre sedi, che lasciano vuoti un numero consistente di posti. Ci risulta che ci siano scuole in stato di paralisi: alcune si trovano senza DSGA, senza neanche un assistente amministrativo e per di più con DS di nuova nomina”.