L’Uncem, l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, ha avviato “un censimento, attraverso gli Enti Locali, per segnalare le aree italiane non coperte dal segnale per la telefonia mobile. Ce ne sono ancora tante. Le zone maggiormente penalizzate per l’assenza di segnale per la telefonia mobile, infatti sono quelle montane per il semplice motivo che l’orografia rende più difficoltosa la propagazione del segnale. E’ prima di tutto una questione di sicurezza, in montagna e non solo. Le compagnie telefoniche ci dicono di coprire il 95% della popolazione. Peccato che il restante 5% viva nel 15% del territorio del Paese. E questa ultima percentuale raddoppia se aggiungiamo aree sopra i 1.500 metri di altitudine dove non vi sono paesi, insediamenti. È gravissimo che nessuno se ne occupi. Qualche interrogazione in Parlamento, ma il Governo non se n’è mai occupato nonostante le nostre segnalazioni”. Le ultime due, da parte di Uncem, un mese e mezzo fa, all’allora ministro Lezzi al tavolo del Cobul (Comitato Banda ultralarga) e al collega Stefani al tavolo degli Stati generali della montagna. Si tratta, insomma, di una delle tante difficoltà in più che ha la montagna e chi la vive”. Chi vuole può inviare una mail a uncem.nazionale@uncem.it per segnalare la zona.
LA BANDA LARGA – Nel frattempo è arrivata, finalmente, “la conclusione positiva della conferenza di servizi decisoria, ai sensi dell’articolo 14, comma 2 della legge n. 241/1990, in forma semplificata e asincrona per la realizzazione, ad opera di OPEN FIBER S.p.A., delle infrastrutture in Banda Ultra Larga nei Comuni di Cineto Romano, ARSOLI, Cervara di Roma, Canterano, Poli, San Gregorio da Sassola”.