Guidonia tra i problemi per la raccolta dell’umido e l’incubo del Tmb sequestrato

Dopo lo stop di luglio alla raccolta dei rifiuti umidi a Guidonia Montecelio (a causa dei problemi di natura giudiziaria dell’impianto di Pontinia dove veniva scaricato il materiale organico), per la città dell’aria è tornato a materializzarsi anche l’incubo-Tmb. Ad indicarlo il patron della società “Rida Ambiente”, titolare degli impianti di trattamento di Aprilia, che in un’intervista dopo l’ordinanza della Regione Lazio sull’emergenza rifiuti a Roma, presentata il 5 luglio scorso, ha detto: “L’ordinanza non fa nient’altro che limitare il nostro stabilimento a fare quanto previsto per legge e cioè produrre un minimo del 43% di CSS, ma noi questo già lo facciamo, per questo non possiamo trattare più rifiuti- ha dichiarato il titolare, Fabio Altissimi- Gli impianti Trattamento Meccanico assieme trattano circa 900.000 tonnellate, quasi 2/3 di queste peraltro riconducibili allo stesso gruppo. L’ordinanza sembra forzare la mano sull’apertura di un impianto di Guidonia, già sequestrato. Il rischio è che il modello laziale finisca per riprodurre quello campano, ovvero STIR e montagne di balle annoverate tra gli stoccaggi “temporanei” o capannoni stipati di pseudo materie prime seconde. Vi ricordiamo che oggi l’Italia paga una sanzione alla comunità europea di 150.000 euro al giorno per le ecoballe ancora stoccate in Campania”.