L’ultimo incendio, divampato a Roma al terzo piano di un palazzo nel quartiere Appio Latino, ha riacceso le polemiche sulle carenti dotazioni di mezzi a disposizione dei vigili del fuoco di tutta la provincia. Al punto che i coordinamenti e la Federazione Nazionale della Sicurezza Vigili del Fuoco di Roma Cgil Cisl Uil hanno deciso di scrivere alla dirigenza nazionale, regionale e di Roma per denunciare “la grave carenza di mezzi che ricade sui tempi di soccorso e può mettere seriamente a rischio l’incolumità dei cittadini”. “Ancora una volta – protestano i sindacalisti – i cittadini della capitale hanno rischiato di pagare a caro prezzo i ritardi nell’arrivo di un’autoscala, causata dalle gravi carenze che continuano a permanere nel dispositivo di soccorso. La scena, ripresa da altri cittadini e largamente diffusa sui social, riporta al centro della discussione la situazione, più volte denunciata, che continua a non trovare soluzioni concrete da parte dell’amministrazione, con ricadute anche sulla sicurezza dei lavoratori e sull’immagine del Corpo nazionale. Chiediamo risposte urgenti riferite anche alle vertenze aperte sull’argomento, rivolte a tutti i livelli del corpo nazionale, in assenza delle quali ci vedremo costretti ad attivare le procedure di agitazione previste dalla norma”. Già nel dicembre era stata denunciata l’assoluta insufficienza di autoscale presenti per Roma e provincia: “Ci sono solo tre autoscale disponibili per un territorio di oltre 5300 kmq e con oltre 4 milioni e mezzo di cittadini. Per i circa tre milioni di abitanti della città di Roma, solo due sono le autoscale disponibili, che continuamente vengono spostate in ogni quartiere, da Torrevecchia a Pietralata, dall’Eur a Prati, e spesso vengono portate anche fuori città, in altre zone della provincia. La terza è dislocata a 90 km da Roma, e serve la città di Civitavecchia e l’intera area nord della provincia. Due quadranti della città, sud est e sud ovest, come l’intera area provinciale su queste direttrici, dai Castelli a Palestrina a Tivoli, fino Subiaco, sono interamente scoperti, così come l’intero litorale, da Ostia a Anzio-Nettuno, è senza autoscale per il soccorso. Si corre sul filo del rasoio e i rischi per i cittadini e per la stessa sicurezza dei vigili in servizio sono elevatissimi, considerando i tempi di arrivo dei mezzi aerei in forte carenza rispetto a quanto previsto dal dispositivo. Un’inerzia dell’amministrazione, a vari livelli, che sembra insensibile ai possibili pericoli cui andiamo incontro, e che non tolleriamo, dopo anni di denunce sulle condizioni in cui versa il corpo, su mezzi, personale e sicurezza”.