Si sono svolti a Subiaco gli incontri tematici su Mobilità, sanità, istruzione e sviluppo economico da proporre per l’Area Interna Lazio 3 – Monti Simbruini. Nel gennaio scorso la Regione ha annunciato “Fino a 20 milioni di euro per 4 grandi aree del Lazio (Alta Tuscia – Antica Città di Castro, Monti Reatini, Monti Simbruini e Valle del Comino) le cosiddette aree “interne” escluse dalla rete principale di Comuni o aggregati di comuni”. Però, per il finanziamento degli interventi nei 24 Comuni inclusi nell’area interna 3 Simbruini, bisognerà attendere almeno fino al marzo 2020. Stando, infatti, al cronoprogramma stilato dalla stessa Regione nel marzo scorso riguardo “le azioni dei prossimi 12 mesi: Avvieremo i programmi di investimento per lo sviluppo di servizi sanitari, per l’istruzione e la formazione, per il trasporto pubblico e la viabilità locale, per lo sviluppo locale delle aree interne. Accordi di programma quadro delle aree Valle di Comino (provincia di Frosinone) e Monti Reatini (provincia di Rieti)”. Simbruini e Tuscia, insomma, dovranno continuare ad attendere. Già lo scorso anno la Banca d’Italia aveva stigmatizzato i ritardi della Regione Lazio sull’avvio dei progetti. Nel suo Rapporto dedicato alle Regioni, infatti, l’istituto di Via Nazionale nel giugno scorso sottolineava i “ritardi registrati in fase di avvio” del programma. Ricordando che “nel 2015 la Regione Lazio ha individuato quattro aree candidate per l’attuazione della strategia: la Valle del Comino, i Monti Reatini, l’Alta Tuscia-antica città di Castro, e i Monti Simbruini, decidendo di avviare la sperimentazione sul primo. Nel complesso le aree candidate sono caratterizzate da una progressiva riduzione della popolazione (-33 per cento tra il 1951 e il 2011); il grado di invecchiamento è, inoltre, maggiore della media regionale delle aree interne”.