“Domani chissà, forse” di Chiara Rigione, un documentario su Vallepietra, ha vinto il Premio Zavattini, sostenuto da Ministero dei Beni culturali, Siae, Regione Lazio e Cinecittà. “Incipit del lavoro è stata l’espressione finale di un documentario di Ansaldo Giannarelli del 1961, che ambientato a Vallepietra, descriveva la situazione di un piccolo borgo che già iniziava a spopolarsi e “domani chissà forse”. L’autrice ha voluto andare dunque a vedere che cosa fosse successo a Vallepietra a distanza di quasi 60 anni e scoprendo incredibilmente un paese arrestatosi nel tempo attraverso la dimensione di comuni situazioni, costumi e personaggi che accorpano passato presente e futuro. Una sorta di analisi soggettiva sulle trasformazioni fruitive di una realtà sociale arretrata che ha visto, a distanza di quasi sessant’anni, dimezzare la sua popolazione”. Questa la motivazione della giuria al premio: “Per l’interessante approccio alle dimensioni del tempo e della storia attraverso la rivisitazione di uno spazio e delle immagini che lo raccontano”.