Ennesimo slittamento in vista “per il raddoppio Guidonia – Lunghezza, inaugurato una prima volta nel 2011: doveva attivarsi nel 2014, ora si parla di 2022”, avverte il nuovo Rapporto Pendolaria stilato da Legambiente Lazio. La quale così tratteggia lo stato di salute della linea: “La FL2 collega Roma Tiburtina con Tivoli sul tracciato della Roma- Pescara. Se nella tratta urbana serve i quartieri della periferia est -con le stazioni di Ponte di Nona, La Rustica Città, La Rustica UIR, Tor Sapienza, Lunghezza, Togliatti, Serenissima e Prenestina- fuori dalla capitale è utilizzata dai pendolari dei grandi comuni di Guidonia e Tivoli per poi essere fondamentale anche per i piccoli comuni della Valle dell’Aniene oltre la città tiburtina e dai pendolari abruzzesi. Con frequenza nel tratto Roma-Tivoli di 60 minuti che scende anche a 30 negli orari di punta, è percorsa principalmente da composizioni di PR + e464 o anche da carrozze MDVC e MDVE”.
BINARIO UNICO – Ma tutta la Regione è attraversata da una sorta di binario triste e solitario “nel Lazio: ci sono ancora 348 km a binario semplice o unico e 103 km non sono elettrificati”, sottolinea l’associazione ambientalista, che avverte: “179 km di binari regionali su 1319 sono a rischio chiusura”. Nonostante la presenza di ben 600 mila pendolari in una Regione dove, però, negli ultimi 8 anni è stato “tagliato il 3,3% dei servizi con aumenti tariffari complessivi del 15%”. Il “viaggio più infernale” lo riserva la linea Roma-Lido, ma tutto il Lazio è al decimo posto delle Regioni per “età media del materiabile rotabile più vecchio (17,5 anni contro la media nazionale di 15,4) dei suoi 201 treni (il 50,7% ha più di 15 anni a fronte di una media nazionale del 40,5%)”. Ora servirebbe almeno “il completamento di 3 opere fondamentali (Anello ferroviario Roma – Raddoppio Fl4 e prolungamenti Metro) ma occorrono 2 miliardi e 812 milioni, mentre sono disponibili solo 467 milioni”. Quindi, se il treno dei desideri all’incontrario va, è anche perché i cronoprogrammi dei cantieri portano un “incredibile ritardo oltre all’assenza di investimenti in cui si trovano tante infrastrutture indispensabili. Pensiamo che siano qui le priorità nella mobilità della Regione Lazio, ma malgrado gli annunci è proprio qui che mancano le risorse e le attenzioni- denuncia Legambiente- Il finanziamento 2003-2017 per le strade è stato di 842,45 milioni di euro contro i 585,77 milioni per le Ferrovie e le Metropolitane (Metro C)”. Ma c’è una differenza fra le 925 corse giornaliere di Trenitalia e le 600 di Atac: “si divarica la differenza tra le linee regionali gestite da Trenitalia, dove procede il rinnovo del parco circolante, e quelle gestite da Atac dove invece i treni sono sempre più vecchi e il degrado riguarda anche le stazioni e il servizio”.