Possibili limitazioni dei transiti su A24 e A25, dove non sono escluse future chiusure al transito di alcuni tratti. Ad annunciarlo è stato lo stesso ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli: “Scriveremo alla società concessionaria, Strada dei Parchi, imponendo verifiche di sicurezza su 69 dei 339 viadotti di A24 e A25. E, nell’attesa di intervenire per rendere questa struttura non pericolosa, chiederemo di rimodulare il traffico: o limitandolo a certi mezzi o, addirittura, chiudendo il tratto”, ha detto il ministro in un video girato proprio sotto uno dei viadotti della Roma-Pescara, quello di Macchia Maura a Bugnara, in provincia dell’Aquila. Perché, “tra i dossier di tutta Italia, questa è l’infrastruttura che più mi preoccupa e non mi fa dormire la notte”, confessa Toninelli, che punta l’indice contro “le evidenti criticità: non sono un tecnico, però qui basta vederle con semplici verifiche visive”. Ad accompagnarlo un ingegnere del Ministero: “si tratta dell’unico tecnico in servizio presso l’ufficio romano, è uno scandalo. In tutta Italia ne abbiamo solo 12, per controllare ben 5886 chilometri di autostrade. E infatti, sino ad ora, lo Stato ha controllato solo sulla carta, senza far uscire mai le risultanze”. Ora, dopo quelle effettuate lungo A24 e A25, “chiederemo e parteciperemo a queste verifiche, perché non ci fidiamo più di nessuno”, aggiunge il ministro. Il quale sta ricevendo “un sacco di segnalazioni di cittadini che qui dicono d’aver paura. Non posso permettere, da ministro della Repubblica, che gli italiani abbiano paura di un’infrastruttura dello Stato, data in gestione per farci lucrare e basta. Questa mangiatoia è finita da parte dei concessionari. Ci vorrà tempo per assumere 250 ingegneri al Ministero, ma lo Stato tornerà a fare lo Stato”. L’ispezione del tecnico del Ministero ha intanto riguardato i piloni che sorreggono l’autostrada nel tratto cha va da Cocullo a Popoli. Per la messa in sicurezza di A24 e A25 nel decreto-Genova sono stati finanziati “50 milioni per il 2018 e 142 per il 2019”. Ma da settimane Toninelli ripete che “con il Gruppo Toto ora rinegozieremo la concessione: intanto mettiamo in sicurezza l’autostrada. Poi a Toto verrà detto che la nuova concessione non avrà i vantaggi che aveva prima”. La società concessionaria da tempo ribatte che “le autostrade A24 e A25 sono più sicure rispetto ad un anno fa, anche se il progetto di messa in sicurezza straordinaria deve essere completato”. Un ritardo che la società addebita, però, proprio al Ministero: “Si deve intervenire urgentemente sui piloni e sugli impalcati per affrontare e risolvere il problema del “decorticamento” del calcestruzzo, vale a dire quei distacchi provocati dal tempo e soprattutto dall’uso di sale qui impiegato in dosi massicce in autunno ed in inverno per prevenire il pericolo del ghiaccio. Questa seconda parte del progetto di messa in sicurezza di A24 e A25 ha superato tutte le fasi di autorizzazioni ma da sette mesi è bloccata a livello ministeriale”.
LA PROTESTA DELL’ABRUZZO – “Se il Governo nazionale non cancellerà questa decisione in sede di conversione del Decreto, chiameremo l’Abruzzo a scendere in campo per far sentire forte la nostra voce contro questo scippo”, avverte il presidente vicario Giovanni Lolli dopo il provvedimento del Governo, inserito nel Decreto Genova – in cui è previsto che i 250 milioni di euro necessari alla messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25 siano anticipati dalle Regioni Abruzzo e Lazio (rispettivamente per 200 e 50 milioni). Fondi che, nel caso dell”Abruzzo, verrebbero attinti dalle disponibilità di cassa necessarie a far fronte agli impegni assunti nella programmazione del Masterplan, che vedrebbero dunque un azzeramento dei trasferimenti agli enti attuatori sia per il 2018, che per il 2019.