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Ponte dell’Osa, riaperta la circolazione: “Tra poco in entrambi i sensi di marcia”

Dopo la demolizione della sovrastruttura stradale e dei sottofondi, la realizzazione di travi longitudinali e trasversali e il getto di una soletta di ripartizione, il Ponte dell’Osa è stato finalmente riaperto alla circolazione a senso unico alternato il 5 ottobre. Ma “presto lo sarà anche in entrambi i sensi di marcia”, assicura l’assessore capitolino Margherita Gatta, che aggiunge: “Voglio ringraziare il Dipartimento SIMU e il Municipio con cui abbiamo costruito e studiato la migliore strategia di intervento per provvedere a quella che era una manutenzione complessa che ha rimesso in sicurezza il ponte allungandone anche il ciclo di vita. Sono lieta di poter constatare il rispetto del cronoprogramma degli interventi e che questa importante infrastruttura di collegamento sia stata restituita ai cittadini”. Il 5 aprile scorso, infatti, aveva ceduto una parte della soletta del Ponte e i vigili del fuoco e i tecnici del Dipartimento SIMU avevano deciso di chiudere al transito l’attraversamento dell’Osa per garantire la sicurezza dei cittadini. Ma i ponti romani, ha ricordato Gatta “sono circa 400, tutte opere d’arte stradali, e sono tutti monitorati perché tutti gli appalti prevedono, nelle gare, una fase di monitoraggio che li vede particolarmente attenzionati”. L’ultimo studio generale “risale al 2015 e furono individuati alcuni casi da tenere sotto controllo – ha sottolineato l’assessora – tanto che nel 2017 è stata bandita una gara per il monitoraggio triennale di ponti e opere d’arte stradali che in autunno verrà consegnata alla ditta e partiranno i monitoraggi specifici”. Le attività assegnate prevedono “un monitoraggio visivo con ispezioni trimestrali e poi controlli annuali strumentali geodetici, poi ispezioni subacquee, delle fondazioni e della spalla – ha spiegato l’assessora – termini che ho imparato studiando la materia e che per i cittadini non vorranno dire nulla, ma significano andare a vedere condizione e portata della struttura sul terreno circostante. Siccome dal 2015 a oggi non era stato previsto alcun controllo – ha spiegato ancora Gatta – è previsto che tutti i ponti debbano essere ricatalogati come struttura, forme e componenti per avere un catalogo puntuale di quello che abbiamo sul territorio. Tutto ciò verrà svolto con mezzi avanzatissimi su tutte le strutture e su quelle, in particolare, che erano state individuate da attenzionare in maniera più attenta”. Ingenti le risorse che la Giunta Raggi ha investito per la messa in sicurezza dei principali complessi, ha sostenuto Gatta: “abbiamo previsto nel bilancio 2018-20 circa 2 milioni di euro per il ponte della Magliana, 1 mln e 100 per Ponte Risorgimento, 10,3 per ponte Flaminio, 3 mln per la Tangenziale est, 5 mln appostati nello scorso assestamento e destinati alla voce generale “ponti di Roma che vanno a ripristinare situazioni non di pericolo ma che vanno rivisitate per manutenere le strutture”.

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L'Aniene

Periodico d'informazione della Valle dell'Aniene