Le carenze del palazzo di giustizia tiburtino finiscono per riflettersi nell’azione di contrasto ad una “criminalità del circondario che si articola attraverso diverse tipologie di delitti che interessano gran parte dei reati previsti dal codice penale”. Secondo il procuratore, Francesco Menditto, “La diffusa e “feroce” criminalità del territorio emerge anche dai plurimi delitti in materia di armi, con sequestro di armi clandestine e da guerra. Armi spesso utilizzate per commettere rapine”. Ma sono anche “di rilievo i procedimenti relativi ad associazioni per delinquere”. Infatti risultano “Plurimi i procedimenti relativi a reati contro il patrimonio di natura violenta, che destano particolare allarme sociale in tutto il territorio del circondario, dove sovente si sono verificati episodi di furto in appartamenti ovvero in esercizi commerciali ai danni di inermi cittadini, spesso in età avanzata, commessi principalmente da giovani stranieri che gravitano nelle zone di competenza, appoggiandosi in alloggi di fortuna, con scopi esclusivamente di natura predatoria, poi trasmodati in gravi atti violenti contro la persona”. E anche “il fenomeno dell’usura appare sempre assai diffuso”. Vi è poi “l’aumento progressivo dei casi di stalking. I reati di maltrattamento sono aumentati del 50%. Trattasi di aumento delle denunce di un fenomeno che emerge solo in misura limitata”. Un’emersione difficile analoga a quella dei casi di corruzione: “I numeri più che conclamare l’assenza di fenomeni corruttivi sul territorio, dimostrano la difficoltà di iniziare indagini in presenza di un clima di omertà diffuso”. Però “i reati in esame sono presenti in misura rilevante sul territorio, anche se non sono di agevole emersione”. Problemi senza tregua per un territorio che ha problemi anche per i Giudici di Pace: nell’Ufficio di Subiaco risultano scoperti 2 magistrati onorari su 2 mentre in quello di Tivoli manca un terzo: 2 scoperti sui 6 previsti in organico.
