Dal prossimo anno è destinata a dimezzarsi la tariffa della sosta nel Municipio VI. Il piano del nuovo sistema tariffario a cui sta lavorando il presidente della commissione mobilità del Campidoglio, Enrico Stefàno, dovrebbe riuscire a vedere la luce entro qualche mese con l’attuazione dei nuovi costi a partire verosimilmente dal prossimo gennaio. Secondo le anticipazioni del piano, infatti, le tariffe in alcune casi dovrebbero raddoppiare mentre decresceranno soltanto in periferia. Il piano divide la Capitale in sei zone. Nella prima, che coincide con la Ztl centro storico, la sosta di un’ora potrebbe aumentare di quasi due euro, passando da 1,20 euro l’ora a 2 euro l’ora per i primi 120 minuti e arrivando poi a 3 euro per ogni ora aggiuntiva. Nel resto del Centro da via Bissolati, ad esempio, a via Veneto la tariffa da un euro potrebbe aumentare di cinquanta centesimi. E lo stesso meccanismo dovrebbe essere replicato poi in tutte le aree della Ztl vam 1 e cioè nei quartieri interni all’anello ferroviario che vanno da Porta Pia a Testaccio, tanto per intenderci. I rincari riguarderanno inoltre anche le aree di sosta finora gratuite (entro un massimo di tre ore) in prossimità degli ospedali. In tutto sono 1.344 i parcheggi free con disco orario vicino ai nosocomi della Capitale. Il piano punterebbe a licenziare un piccolo rialzo anche per questi stalli con il pagamento di cinquanta centesimi l’ora.
IL DIMEZZAMENTO –
La sosta, man mano che ci si allontanerà dal Centro, costerà di meno: nelle zone 3, 4 e 5 che corrispondono all’area proprio del Municipio VI (Torre Angela, Tor Bella Monaca) e alle estremità del XV e XI Municipio raggiungendo anche il litorale, la tariffa della sosta di un’ora passerà da un euro a cinquanta centesimi. Tutto il progetto confluirà nella delibera quadro che dovrà poi essere redatta dalla giunta e servirà a recepire le disposizioni contenti nel Piano generale del traffico urbano del 2015 che prevede una riorganizzazione della sosta per i veicoli privati in tutta la Capitale.
I RICORSI –
Ma il Codancons annuncia “barricate”. Per l’associazione “non è in alcun modo possibile aumentare il costo delle strisce blu lasciando la mobilità capitolina nello stato pietoso in cui versa oggi – spiega il presidente Carlo Rienzi – Un incremento delle tariffe può essere accettato se limitato (massimo 2 euro l’ora) e se accompagnato da misure per migliorare la viabilità, in primis la lotta alla sosta selvaggia e alla doppia fila, e rendere adeguati i trasporti pubblici, in modo da spingere gli utenti a lasciare a casa l’auto e offrire loro alternative valide per gli spostamenti. In caso contrario diverrebbe un provvedimento punitivo nei confronti di una categoria specifica di cittadini, ossia gli automobilisti, annullabile davanti la giustizia amministrativa”. “Valuteremo minuziosamente il piano tariffario e gli atti seguiti dall’amministrazione, al fine di verificare che l’istruttoria sia regolare e adeguata – prosegue Rienzi – In caso contrario, bloccheremo al Tar qualsiasi aumento delle strisce blu”.