Ci sono anche due ponti sul Fiume Aniene tra i 24 ponti dei “sospiri” del Lazio. Quelli che tengono in apprensione, perché “è emersa la necessità di 24 ispezioni più approfondite”. Anche se “non si tratta di ponti a rischio di crollo- tiene a precisare l’Anas- ma solo di opere per le quali è stato ritenuto di approfondire l’esame tecnico dello stato di conservazione al fine di programmarne gli interventi di manutenzione”. Questa la “black-list” stilata dai tecnici dell’Ente nazionale per le strade. La maglia nera va all’Aurelia, con ben 11 ponti osservati speciali (fra i quali il sottopasso due ponti e quelli Fava 1 e Fava 2). Segue un tris di ex-aequo con tre ponti ciascuno finiti sotto la lente dei tecnici: il Grande Raccordo Anulare (A90: 2 ponti sul Fiume Aniene, la cui costruzione risale al 1954, come si può vedere dalla foto) e quello della complanare diga Tevere esterna), la statale umbro-laziale (SS 675) e la variante Formia-Garigliano (SS7 Var: il ponte strallato sul fiume Garigliano). Al terzo posto del mesto podio l’Aurelia-bis, quella che va da Tarquinia a Vetralla (Tevere, Urcionio e svincolo 12). Chiudono la lista, con un ponte ciascuno, la Salaria (Pratolungo) e l’Appia, con due ponti al vaglio dei tecnici. Queste le criticità riscontrate dai tecnici dell’azienda, che dal gennaio scorso fa parte del Gruppo di Ferrovie dello Stato, dopo aver effettuato “oltre 1.200 ispezioni ricorrenti condotte da Anas sulla rete laziale, che conta 476 ponti”. L’ente nazionale per le strade ha effettuato “una media di circa due ispezioni a viadotto” nel Lazio. E, dei “circa 13.172 viadotti gestiti da Anas in tutta Italia, 110 sono monitorati con sensori che restituiscono dati in tempo reale alle sale controllo. Quattro di questi si trovano nel Lazio”. Dove, per quanto concerne la manutenzione, invece, Anas ha “attualmente in corso sette interventi, concentrati soprattutto sui viadotti della Salaria, nelle aree interessate dal sisma”. Mentre, per il resto dei 579 chilometri di strade statali che attraversano la Regione, complessivamente “la situazione di ponti e viadotti gestiti nel Lazio è sotto controllo”, assicura non solo l’Anas, ma anche gli altri vertici di Autostrade per l’Italia, Strada dei Parchi, Società autostrada tirrenica e Astral. Anche Autostrade per l’Italia, nel corso di un’audizione davanti alla sesta commissione del Consiglio regionale del Lazio, ha assicurato che “l’attività di monitoraggio su ponti e viadotti della rete autostradale ha frequenza trimestrale, con approfondimenti laddove sia necessario”. E la direzione del tronco autostradale di Fiano Romano ha aggiunto che “esistono anche monitoraggi eccezionali a seguito di particolari situazioni, come ad esempio dopo un terremoto. Allo stato attuale non ci sono situazioni critiche nel tratto laziale”. Le uniche criticità, oltre ai 23 ponti, riguardano quelle segnalate “nei rapporti con gli Enti locali sui cui territori si trovano ponti e cavalcavia che intersecano la rete autostradale”. Secondo la direzione centrale Operations di Autostrade per l’Italia, infatti, “non informano la società sui transiti di veicoli con trasporti eccezionali particolarmente pesanti”. Per questi motivi l’azienda ha rivolto un invito all’assessore regionale alle Infrastrutture, Mauro Alessandri, “affinché possano sensibilizzare le amministrazioni a provvedere tempestivamente”.