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FL2, il raddoppio per ora è dei tempi d’attesa: quello dei binari si completerà solo nel 2022

L’agognato “raddoppio” lascia a desiderare i pendolari della Fl2. Perché, per ora, l’unica duplicazione è quella dei tempi d’attesa prima di poter vedere raddoppiare i primi 10 chilometri del binario della Roma-Tivoli-Valle dell’Aniene-Sulmona, fra Guidonia e Lunghezza. Il cantiere, da 150 milioni di euro, porta già 4 anni di ritardi (doveva essere finito entro il 2014) ed ora, secondo i cronoprogrammi del nuovo contratto di servizio firmato dalla Regione, rischia di raddoppiare lo slittamento del termine dei lavori fino al 2022. Se tutto andrà bene, infatti, le corse solo nel 2021 si potranno attestare al nodo di scambio di Tivoli Terme. Però quel “treno metropolitano”, annunciato nel lontano 2011, rischia di non arrivare più a Guidonia, dove solo nel 2025 è prevista l’entrata in funzione del nodo di scambio della ferrovia metropolitana nella nuova stazione di Collefiorito, che sorgerà circa 900 metri prima della vecchia stazione di Guidonia che sarà soppressa. Nel febbraio scorso, tra gli interventi previsti per i treni dall’accordo quadro firmato tra Regione Lazio e Rete Ferroviaria Italiana, c’era anche il “raddoppio del binario tra la località di Lunghezza Aniene e la nuova stazione di Guidonia Collefiorito, che consentirà di prolungare la frequenza del servizio FL2 (Roma –Tivoli- Pescara) fino alla località Guidonia Collefiorito”. Il sindaco, Michel Barbet, ha già chiesto “il rispetto della tabella di marcia”, che però lungo la Fl2 è spesso una chimera. Com’è accaduto per il cantiere del raddoppio, annunciato nella conferenza stampa del 12 febbraio 2011 dagli allora vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, dall’assessore ai Trasporti della Regione Lazio, Francesco Lollobrigida, e dall’amministratore delegato di Rfi, Michele Mario Elia, che disse: “Spero che ci ritroveremo qui a dicembre del 2014 ad inaugurare la fine dei lavori”. I quali, invece, sono partiti, e non finiti, solo nel febbraio 2014.  Il cantiere slittò prima per il rinvenimento dei resti di una villa romana, poi per l’arsenico naturale rintracciato dai controlli dell’Arpa, e infine, dall’avvicendamento della ditta appaltatrice e dei nuovi nulla-osta paesaggistici ormai scaduti. Più di due anni fa, il 4 maggio 2016, in occasione dell’inaugurazione della nuova stazione di Ponte di Nona, Ferrovie dello Stato dava per imminente l’opera: “Con i lavori in corso per il raddoppio della linea tra Lunghezza e Guidonia (circa 10 chilometri), sarà possibile aumentare la frequenza dei convogli fino a 15 minuti da Roma Tiburtina fino a Bagni di Tivoli (56mila abitanti circa serviti) e Guidonia (90mila abitanti circa serviti)”. Ora altri ritardi riguardano la realizzazione del previsto sottopassaggio in Via Cesurni per la soppressione del passaggio a livello. Rfi ha presentato il progetto in Regione, ma ci sono ancora alcuni vincoli da superare. Nel frattempo le decine di migliaia di pendolari continuano a subire i disservizi lungo il binario unico della Fl2: gli ultimi il 26 luglio scorso per un guasto agli impianti in tratta. I treni in viaggio hanno registrato fino a 30 minuti di ritardo, mentre tre convogli sono stati cancellati e due limitati nel percorso. Stessa cosa era accaduta sia il giorno prima (per un problema tecnico a un treno passeggeri regionale fermo Roma Prenestina e Lunghezza, con ritardi fino a 30 minuti) che lunedì 23, con oltre sei ore di disagi e ritardi fino a 100 minuti per un guasto tra le stazioni di Lunghezza e Bagni di Tivoli, dove sono stati cancellati dieci treni e due hanno avuto un percorso limitato. Eppure il 24 giugno scorso sono stati attivati 3 nuovi Apparati Centrali Computerizzati (ACC) nelle stazioni di Marcellina, Palombara e Castel Madama e un nuovo Apparato Centrale Computerizzato Multistazione (ACCM) nella Sala Controllo di Roma Termini. Gli interventi di potenziamento tecnologico dei sistemi di gestione e controllo della circolazione ferroviaria di oltre 13 km di linea sono stati effettuati proprio per “assicurare un miglioramento della qualità del servizio e della regolarità della circolazione dei treni”.