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Ma i 41 dipendenti dell’Ime protestano sotto al Ministero

Lo scorso 25 luglio si è svolta una manifestazione di protesta davanti al Ministero della Salute in difesa dell’Istituto Mediterraneo di Ematologia sfrattato dal policlinico Tor Vergata. “No alla perdita di un Centro d’eccellenza, riconosciuto punto di riferimento internazionale in campo ematologico, e no al licenziamento di ben 41 dipendenti dalle straordinarie professionalità. Non saranno i lavoratori a pagare per una gestione sconsiderata e un uso scorretto delle risorse. I cittadini della nostra regione non meritano di avere meno certezze e meno qualità dei percorsi di cura”. Tutti i sindacati al fianco dei 41 dipendenti oggi davanti al ministero della Salute: “Nel 2015 l’Ime è stato messo in liquidazione, inspiegabilmente in quanto erano stati stanziati i fondi necessari per sostenerlo inseriti anche nella legge di Stabilità fino al 2020. Ma i lavoratori sono stati messi in liquidazione nonostante le promesse dell’ex ministro Lorenzin di voler salvaguardare le professionalità e il know-how acquisito. Ma ad oggi non è successo nulla. Sono state avviate le procedure di licenziamento con il silenzio complice della Regione e dei ministeri che hanno fondato l’Ime. Nessuno si sta facendo carico di questa situazione. L’Ime, lo ricordiamo è stata sovvenzionata con fondi pubblici. Chiediamo quindi un incontro con il ministro della salute Giulia Grillo affinché si trovi una ricollocazione per i lavoratori”. Anche perché il predecessore due anni e mezzo fa fece una solenne assicurazione di un immediato “trapianto” in un altro ospedale (“Preserveremo l’accesso alle cure e l’eccellenza del personale in altri Istituti”, garantì nell’aula di Montecitorio il 20 gennaio 2016 l’allora ministro della Salute, Beatrice Lorenzin), ora invece l’ormai disciolto Istituto Mediterraneo di Ematologia ha licenziato i suoi 41 dipendenti.

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L'Aniene

Periodico d'informazione della Valle dell'Aniene