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A24, vertice interlocutorio al Ministero: “Occorre pensare a soluzioni strutturali”

A fine luglio i sindaci di Lazio e Abruzzo torneranno ad essere ricevuti al Ministero dei Trasporti per la vertenza sul caro-pedaggi dell’A24. Dopo l’incontro, svoltosi il 5 luglio, infatti, “è stato deciso di calendarizzare per fine luglio un nuovo incontro con i Sindaci per aggiornamenti”, ha detto Michele Dell’Orco, sottosegretario alle Infrastrutture. “Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si sta impegnando a dare risposte che finora sono state rinviate perché consapevole che si tratta di assi di collegamento importanti tra la città di Roma e le aree interne dell’Italia centrale e che attraversano tra l’altro territori in difficoltà, che hanno subito i terremoti del 2009 e del 2016. Sostenere i piccoli Comuni e affrontare il problema dello spopolamento delle aree interne significa anche cominciare da qui, dal garantire il diritto alla mobilità di tanti cittadini e pendolari che affrontano costi insostenibili e che non hanno alternative ferroviarie a disposizione.Occorre quindi pensare a una soluzione strutturale per calmierare le tariffe autostradali a favore dei cittadini. Ed è per questo bisogna portare a termine l’aggiornamento del Piano Economico-Finanziario, annesso alla convenzione, che si cercherà il più possibile di accelerare. In considerazione della particolarità della situazione, il Mit si è impegnato inoltre a valutare soluzioni straordinarie e temporanee che possano alleviare il disagio in attesa di approvazione del nuovo Piano”.

LA REAZIONE DEI SINDACI – La delegazione ha reiterato le richieste: “immediata sospensione dell’ aumento delle tariffe in vigore dal 01.01.2018; creazione di un tavolo istituzionale, con la presenza della delegazione degli Amministratori, per ridefinire i criteri di determinazione delle tariffe; declassificazione del tratto urbano che dalla barriera di Roma Est arriva fino alla tangenziale romana (evidenziando la disparità di trattamento nel pagamento del pedaggio tra ingresso-uscita da Roma) nonché di quei tratti classificati impropriamente montani in non montani”. Il direttore generale del Ministero“ha manifestato la piena disponibilità alla pubblicazione di tutti gli atti richiesti appena ricevuto il parere del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

LA PETIZIONE – Il Centro Agroalimentare di Guidonia, le imprese ortofrutticole e i camionisti hanno intantopresentato la petizione in Regione che “richiede una sospensione dei rincari tariffari applicati dalla società concessionaria “strada dei parchi spa” sui pedaggi della autostrada a 24 che – dal I° gennaio 2018 – hanno reso il primo tratto di soli 10 km che va dalla tangenziale est di roma fino all’uscita di Settecamini il percorso autostradale più oneroso in Italia, grazie anche all’erronea o surrettizia classificazione  “montana” della tratta urbana che arriva fino al casello di Settecamini dopo aver superato il Gra (grande raccordo anulare)”. Nella petizione si chiede anche una modifica della segnaletica “del tratto che conduce all’uscita di Settecamini: finora obbligati ad utilizzare la via complanare già dallo svincolo di Tor Cervara e costretti così a subire il pesante disservizio prodotto dagli intensi flussi di traffico non soggetti invece ad alcun pedaggio”.

LE PROMESSE DISATTESE – Ma la Regione ancora non provvede a quanto annunciato 6 mesi fa dal presidente Nicola Zingaretti, ossia le agevolazioni per i pendolari: “Dopo il ventesimo passaggio inizia in sostanza una scontistica importante che arriva fino al 20%- annunciò l’allora assessore regionale alle Infrastrutture, Fabio Refrigeri- e di fatto contenendo l’aumento attuale”. Zingaretti assicurò: “Questa sarà una boccata di ossigeno per i pendolari. È una giornata importante perché avevamo preso un impegno, fatto una promessa e non ce ne siamo dimenticati e la stiamo portando avanti”. Ma, sei mesi dopo, è ancora tutto bloccato.

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L'Aniene

Periodico d'informazione della Valle dell'Aniene