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Olevano, proteste contro il servizio di “Lazio Ambiente” (messa in vendita dalla Regione)

La Regione ha deciso di “accogliere la richiesta di proroga del termine di scadenza per il deposito delle offerte e, conseguentemente, dei termini di accesso alla Virtual Data Room avanzata da un operatore economico qualificato del settore e, pertanto, di approvare l’avviso di proroga dei termini della procedura di cessione della totalità della quota posseduta dalla Regione Lazio nella società Lazio Ambiente S.p.A. e della quota posseduta da AMA S.p.A. in EP Sistemi S.p.A.”. Quindi “è prorogato alla data perentoria del 13 luglio” il termine di scadenza delle offerte per rilevare le quote dell’azienda regionale che si occupa di rifiuti. La società è appaltatrice del servizio ad Olevano Romano, dove la minoranza consiliare “da due anni ha richiesto di avviare un confronto serrato con Lazioambiente sia sul piano delle tariffe che sulle modalità di svolgimento del servizio.

Si è aspettato passivamente che il contratto di servizio giungesse a scadenza ( 31 dicembre 2017), per poi prorogarlo, senza a tutt’oggi indire una nuova gara e magari cambiare gestore con aziende più efficienti. A nulla sono valsi i nostri ripetuti appelli a fare una gara già dallo scorso anno che, probabilmente, se ascoltati avrebbero modificato l’attuale disastrosa situazione”, protesta il gruppo consiliare di “Viviamo Olevano”. E anche i sindacati contestano, sia la gestione aziendale che quella regionale. “Dopo l’incontro tenuto con la Regione Lazio in data 23 aprile nella quale ricevemmo assicurazioni relativamente alla convocazione di una riunione utile a reperire strumenti di garanzia occupazionale per i dipendenti della Società Lazio Ambiente, nonché per la continuità delle retribuzioni entro lo scorso mese di maggio, non abbiamo ricevuto segno alcuno dell’affidabilità della Regione ma l’ulteriore riprova della scelta di mettere la polvere sotto il tappeto sperando nella liquidazione delle quote con l’obiettivo di affidare a privati la gestione di impianti e personale, abbandonando i lavoratori al proprio destino. Siamo oggi arrivati all’utilizzo di procedimenti disciplinari nei confronti di un numero di lavoratori, sfruttando l’alibi di un procedimento penale- denunciano Cgil-Cisl-Uil e Ugl- Attendiamo risposte dalla Regione Lazio anche relativamente al sostegno e alla partecipazione mirate all’individuazione e messa in opera, dopo mesi di estenuante attesa, di un gestore di proprietà pubblica che possa dare garanzie di modernizzazione del ciclo dei rifiuti, di tenuta occupazionale e di un livello adeguato di legalità nel territorio, in mancanza delle quali dovremmo nostro malgrado prendere atto che la Regione e chi l’amministra, nonostante dichiarazioni rassicuranti, si disinteressa ad affrontare e risolvere con decisione questi problemi. Sollecitiamo quindi il Presidente della Regione Nicola Zingaretti a dare corso agli affidamenti dati, a convocare una riunione urgente che abbia elementi di risposta concreti capaci di dare risposta al futuro dei lavoratori, della popolazione e delle istituzioni locali.

Nei prossimi giorni, per dare forza a queste rivendicazioni, verrà proclamato lo stato di agitazione e saranno decise le forme di protesta più incisive che saremo in grado di attivare a difesa del territorio, del lavoro e di un futuro di legalità e sicurezza”.

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L'Aniene

Periodico d'informazione della Valle dell'Aniene