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Rems, scrive l’Asl: “il muro esterno sarà poi coperto e quindi non più visibile”

“Alla c.a. del Direttore responsabile de L’Aniene. Buongiorno, in riferimento all’articolo pubblicato sul periodico L’Aniene n.4 anno III dal titolo Subiaco, la Rems diventa un bunker: muro di cinta e inferriate all’esterno”, la Asl Roma 5 con l’obiettivo di garantire massima trasparenza, collaborazione e corretta informazione ai cittadini, con la presente chiarisce che quello che oggi sembra un alto muro di cinta è in realtà un “muro di sostegno” che andrà a realizzare la tenuta del terrapieno interno al muro (tra l’edificio della Rems e il muro stesso) che sarà attrezzato ad area ricreativa per gli utenti della Rems, campi per attività sportiva e verde attrezzato come da progetto esecutivo approvato con la Deliberazione n. 320 del 31.05.2016 per le aree esterne quale completamento del progetto esecutivo per il miglioramento  e riqualificazione impiantistica della Rems per conto di Olicar S.p.A. (nota Regione Lazio n°131884 del 22 03 2016). Il livello del terreno all’interno del muro di tenuta sarà di poco inferiore all’attuale linea di limite superiore del muro stesso. Il muro esterno (visibile nella foto pubblicata a corredo dell’articolo) sarà poi coperto, e quindi non più visibile, dai diversi strati di materiali che andranno a realizzare la nuova viabilità di accesso alla Rems, superiore all’attuale oggi esistente, permettendo un più facile accesso alla struttura stessa tramite una superficie di idonee caratteristiche di regolarità e di aderenza per il comfort e la sicurezza della circolazione e nel rispetto dell’ambiente. Detto ciò si ringrazia per l’attenzione prestata dalla vostra testata alle attività promosse da questa Azienda, aperta e disponibile al confronto e allo scambio di informazioni. In riferimento alla presenza della Rems a Subiaco l’Azienda è soddisfatta del grande lavoro che si sta svolgendo, in un clima di collaborazione tra la cittadinanza, le associazioni, gli ospiti e gli operatori, per favorire quelli che sono gli obiettivi di queste strutture che è bene ricordare “sperimentali”, che hanno giustamente sostituito gli Opg: il sostegno terapeutico, l’inclusione e la riabilitazione”.

LA REPLICA: Ringraziando l’Asl Roma 5 per la cortese lettera, l’occasione è gradita per chiedere all’azienda altre risposte ad alcuni quesiti che “l’Aniene” pone da mesi sulla Rems.

1)      Se, come scrive l’Asl, “il muro esterno sarà poi coperto, e quindi non più visibile”, resteranno però le inferriate, alte alcuni metri, che così imponenti non si vedono neanche all’esterno di alcune carceri. La Rems è stata aperta il primo luglio 2015: se erano così necessarie, sono state realizzate con 3 anni di ritardo (esponendo il territorio a potenziali, connessi rischi di sicurezza), altrimenti ha ragione non solo “l’Aniene”, ma anche i ben più autorevoli “L’Espresso”, “AdnKronos” e “L’Opinione” (articolo a pagina 14) che subito dopo hanno indicato “la Rems di Subiaco come carcere”. Anche il “Corriere della Sera” oltre un anno fa, il 3 aprile 2017, ha titolato “I manicomi criminali ci sono ancora Viaggio nelle Rems con le sbarre”, scrivendo che “in almeno tre delle quattro Rems sorte nel Lazio ha prevalso la vecchia logica, come risulta evidente nelle foto della cosiddetta gabbia a Subiaco e della terrazza blindata di Palombara”. E la “gabbia” descritta dall’inviata Margherita De Bac era ancora solo quella della balconata esterna.

2)      Il 7 novembre scorso l’Asl Roma 5 ha approvato il “progetto esecutivo strutturale per il miglioramento sismico dell’ospedale di Subiaco”. La delibera, però, indica per 4 volte il “miglioramento antisismico” e, per altre 2 volte, cita invece un “adeguamento sismico”. Ma si tratta di due tipologie di intervento nettamente diverse, come indicato dalla stessa legge. Perché, con l’“adeguamento sismico” ci si riferisce a particolari interventi atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle stesse norme tecniche. Si tratta, spesso, di interventi molto onerosi sia dal punto di vista tecnico che economico. Mentre l’indicazione di “miglioramento sismico” riguarda interventi atti ad aumentare il livello di sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalla norma. Il progetto è di “miglioramento antisismico” o “adeguamento sismico”? E perché non è stato realizzato prima dell’apertura della Rems?

Il cui 3 ottobre 2016 l’ingegnere incaricato del progetto di adeguamento sismico ha scritto che “riguarda solo i due blocchi degenze del nosocomio e non tutto l’ospedale”: com’è possibile? I 2 blocchi Rems occupano i piani terra e primo: e il secondo e il terzo col resto del nosocomio non necessitano di interventi antisismici?

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L'Aniene

Periodico d'informazione della Valle dell'Aniene