“Il territorio del circondario di Tivoli richiede una costante presenza delle istituzioni ed una continua attenzione delle forze di polizia, della polizia giudiziaria e di questa Procura” e non solo per la grande criminalità organizzata. Perché una delle escalation più preoccupanti riguarda “l’aumento progressivo dei casi di “stalking”. I reati di maltrattamento sono aumentati del 50%. Trattasi di aumento delle denunce di un fenomeno che emerge solo in misura limitata. I dati sono confortanti e derivano anche dall’azione della Procura che ha anche istituito un apposito Sportello ascolto e accoglienza vittime vulnerabili”, ricorda il procuratore della Repubblica, Francesco Menditto. Il quale cita uno dei casi più emblematici in cui “la Procura di Tivoli ha contribuito ad adottare nuovi strumenti di tutela alla donna vittima di gravi delitti. Nell’imminenza della scarcerazione di un uomo condannato irrevocabilmente a una pena di anni due mesi sei per gravissimi maltrattamenti ai danni della moglie (anche alla presenza del figlio) sono stati segnalati i rischi che correva la donna perché l’ex marito l’avrebbe aggredita appena scarcerato (la donna viveva nel terrore)”. E così “la Procura, all’esito di un approfondimento (da cui risultava che il pericolo era imminente anche per il comportamento tenuto dal condannato nel corso della detenzione), ha chiesto e ottenuto dal Tribunale misure di Prevenzione di Roma in tempi brevissimi (due giorni) un provvedimento provvisorio di divieto di soggiorno nei comuni frequentati dalla donna ai sensi dell’art. 9 del Codice Antimafia immediatamente notificato all’uomo prima della scarcerazione. Successivamente è stato emesso il decreto definitivo. I provvedimenti in esame rappresentano un precedente seguito da altre Autorità Giudiziarie”.
L’ALLARME SOCIALE – Ma ci sono anche plurimi “procedimenti relativi a reati contro il patrimonio di natura violenta, che destano particolare allarme sociale in tutto il territorio del circondario, dove sovente si sono verificati episodi di furto in appartamenti ovvero in esercizi commerciali ai danni di inermi cittadini, spesso in età avanzata, commessi principalmente da giovani stranieri che gravitano nelle zone di competenza appoggiandosi in alloggi di fortuna con scopi esclusivamente di natura predatoria, poi trasmodati in gravi atti violenti contro la persona”. Il procuratore capo segnala il “veloce sviluppo urbanistico che ha caratterizzato il comune di Guidonia Montecelio ed il fenomeno dell’immigrazione, cresciuto di pari passo, da parte di numerosi stranieri, in particolar modo cittadini romeni che, a causa di abitudini e condizioni di vita precarie e mal sopportate dal tessuto sociale locale, costituiscono oggetto di criticità nelle dinamiche urbane, in alcuni casi sfociati in gravi episodi criminali”.
L’USURA – Anche il “fenomeno dell’usura appare sempre assai diffuso. Pur nella difficoltà di aprire nuovi fronti investigativi, legata soprattutto al calo delle denunce da parte delle vittime sono sorti procedimenti di rilievo, con perquisizioni, contestuali all’esecuzione delle misure cautelari richieste dall’Ufficio e concesse dal GIP”.
L’OMERTA’ DIFFUSA – Il capo della procura tiburtina tiene a precisare “che nei casi in cui i reati contro la pubblica amministrazione siano connessi con violazioni alle norme urbanistiche o ambientali, il clima di omertà a volte presente in alcuni contesti del circondario e la consapevolezza che, a seguito della riforma di cui alla legge n. 190 del 2012, è ormai punibile anche il soggetto che venga indotto alla dazione di somme di denaro rendono poco agevole l’acquisizione di elementi sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio. I numeri più che conclamare l’assenza di fenomeni corruttivi sul territorio, dimostrano la difficoltà di iniziare indagini in presenza di un clima di omertà diffuso. Particolare attenzione sarà posta questi reati. I reati in esame sono presenti in misura rilevante sul territorio, anche se non sono di agevoleemersione. Va menzionato il procedimento penale per associazione a delinquere, radicata nel Comune di Guidonia finalizzata alla commissione di delitti contro la Pubblica Amministrazione. Il procedimento ha coinvolto politici, dirigenti e funzionari del Comune di Guidonia, tra cui il vicesindaco, per un totale di 15 persone che avevano costituito un sistema di gestione criminale delle risorse pubbliche comunali, definito dal GIP nell’ordinanza di applicazione delle misure cautelari (custodia in carcere ed arresti domiciliari) mafia bianca”.