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Guidonia, in 400 in piazza Baracca contro il Tmb Barbet: “Noi non siamo la pattumiera del Lazio”

ll 10 febbraio scorso a Guidonia sono scesi in piazza Baracca, di fronte alla stazione ferroviaria, più di 400 residenti per partecipare alla manifestazione di protesta, organizzata dal Comitato per il Risanamento Ambientale, contro l’apertura dell’impianto Tmb. “L’impianto TMB di Cerroni è inserito in un contesto particolarmente sensibile: accanto ad una maxidiscarica oggi chiusa e sottoposta a sequestro; insiste su un terreno inquinato sotto cui scorre una falda acquifera contaminata da metalli pesanti e prodotti organici particolarmente pericolosi; è al centro di un Parco regionale naturale archeologico e di una grande area posta sotto vincolo paesaggistico ministeriale”. Per questi motivi “Contro queste scelte del Governo Gentiloni e della Giunta Zingaretti, i cittadini del territorio hanno scelto di ricorrere al TAR del Lazio e di manifestare – senza tregua – per raggiungere l’obiettivo di eliminare l’abusivo impianto all’Inviolata di Guidonia”, aggiunge il Cra. I cui attivisti temono che nel 2019, scadendo i termini di prescrizione relativa ai reati di natura urbanistica ipotizzati nei confronti dei titolari della società titolare dell’impianto, ci possa essere la paventata riapertura del Tmb. Alla manifestazione hanno preso parte anche il sindaco di Guidonia Montecelio, Michel Barbet, e dell’assessore all’Ambiente, Tiziana Guida: “Nessun compromesso sulla salute dei cittadini, ribadiamo la nostra contrarietà all’apertura del TMB dell’Inviolata. É un impianto inutile e dannoso che potrebbe produrre anche carbonext un tipo di combustibile da rifiuti brevettato da Buzzi Unicem. Verificheremo la legittimità di ogni singolo parere e atto rilasciato negli anni dall’amministrazione comunale”.

IL SEQUESTRO ECOCONSUL – Un altro fronte si è aperto con il sequestro Eco Consul.  “L’amministrazione Comunale di Guidonia Montecelio ha in corso una procedura di verifica delle autorizzazioni del problematico impianto a ridosso delle cementerie. Le numerose segnalazioni da parte dei cittadini e il fatto che la struttura sia al centro di un’inchiesta della magistratura tiburtina, con l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio aggravato che ha coinvolto l’intera giunta comunale dell’epoca, stanno portando alla definizione di un quadro di particolare gravità che gli uffici hanno intenzione di approfondire al fine di difendere la salute dei cittadini e il ripristino della legalità”, spiega la Giunta Barbet. “Stiamo esaminando già da tempo la Delibera della Giunta che ha autorizzato il centro di trasferenza dell’Ecoconsul – spiega l’assessore Tiziana Guida – sulla scorta dell’emergenza cittadina dello smaltimento della frazione organica. Oggi, infatti, non risulterebbe più valida perché l’attività che viene svolta è molto diversa e soggetta ad altre autorizzazioni sovracomunale”. Già dalla scorsa estate l’impianto è stato oggetto di sopralluoghi da parte della Polizia Municipale per verificare il rispetto delle norme inerenti la gestione dei rifiuti, che arrivavano da decine di comuni del Lazio. “Soprattutto durante i fine settimana i rifiuti parevano stazionare nel piazzale anche 2 o 3 giorni causando la fuoriuscita di miasmi e l’aumento incontrollato di topi e gabbiani in tutta la zona”, spiega l’amministrazione di Guidonia. “Stiamo procedendo ad una verifica a tappeto delle autorizzazioni di tutti gli impianti di trattamento rifiuti e di quelli particolarmente inquinanti – dichiara il sindaco Michel Barbet – è definitivamente terminato il tempo nel quale Guidonia Montecelio veniva vista dalle amministrazioni e dagli imprenditori senza scrupoli come la pattumiera del Lazio”.

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L'Aniene

Periodico d'informazione della Valle dell'Aniene