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Tor Bella Monaca, il VI Municipio sfratta il Centro di Medicina Solidale di Via Aspertini

Dal 25 ottobre scorso “il centro di Medicina Solidale di Tor Bella Monaca è chiuso a causa della richiesta di restituzione dei locali da parte del VI Municipio.  Nonostante le rassicurazioni del presidente Roberto Romanella oltre 13 mila persone fragili del quadrante di Roma Est sono rimaste senza un punto di riferimento e di accoglienza. In questi giorni partirà una PEC per il Campidoglio e il Municipio VI affinché si rendano responsabili della vigilanza dei locali che stiamo lasciando, affinché non si verifichino più fatti come quelli di Desirée Mariottini. In questo momento di vera tragedia per gli ultimi ci sentiamo, però, di ringraziare la Regione Lazio e il Policlinico di Tor Vergata per avere voluto in tempi non sospetti rilanciare l’unità dedicata alle cure dei fragili. Proprio per questo motivo lanciamo un appello al presidente Zingaretti affinché al più presto venga riattivata questa attività assistenziale presso il Policlinico di Tor Vergata da dedicare a chi non ha più speranza”, dice Irma Vari, referente dei volontari di Medicina Solidale.

LO SFRATTO –
La struttura non risulta accatastata e la situazione, nonostante i numerosi solleciti dell’associazione, non è mai stata regolarizzata. Ora il Municipio la richiede indietro:“Abbiamo da tempo – spiega Lucia Ercoli, direttore sanitario di Medicina Solidale – consegnato tutta la documentazione al Municipio che più volte ha visitato la nostra struttura. Ora questa PEC all’improvviso. Questo comportamento lede i diritti dei tanti cittadini che hanno trovato qui una risposta visto che le istituzioni locali non sono più in grado di intercettare e risolvere le criticità sociali soprattutto in periferia”.

L’APPELLO DEI MEDICI –
“Non è più accettabile che per problemi di ordinaria ottusità burocratica si creino macerie sociali a carico delle fasce più deboli della popolazione romana e in periferia.  Il Centro di Medicina solidale di via Aspertini a Tor Bella Monaca va protetto, non sfrattato. Le Istituzioni tutte devono fare il possibile e l’impossibile per garantire che la struttura a cui negli anni si sono rivolti per curarsi 120 mila cittadini, che distribuisce viveri ai più poveri di questa città, e dove i medici prestano la loro opera volontariamente, resti operativa”, dice Pierluigi Bartoletti, segretario Fimmg Roma. “Io credo che sia il caso di impegnarsi per tagliare i nodi burocratici non i servizi. Il Centro di medicina solidale è una struttura d’eccellenza della solidarietà romana riconosciuta dal S. Padre e dalla Comunita Europea, difficile tollerare che non sia riconosciuta dalla Istituzioni locali”, conclude Bartoletti. Antonio Magi, presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei medici-chirurghi e degli odontoiatri è intervenuto sul caso: “Auspichiamo che il Comune di Roma Capitale, e in particolare la sindaca Virginia Raggi, si adoperi per trovare in tempi molto stretti una soluzione alla vicenda burocratica che rischia di portare alla chiusura il Centro di medicina solidale Onlus di via Amico Aspertini a Tor Bella Monaca, per non lasciare senza assistenza medica quelle persone che più sono in stato di indigenza e per non vanificare l’opera e la disponibilità encomiabili di tanti medici volontari che in quella struttura mettono a disposizione gratuitamente la loro professionalità, con spirito sociale e grande umanità”. Anche don Pierpaolo Felicolo, direttore della fondazione Migrantes del Vicariato di Roma, chiede al Comune una soluzione per “mantenere in vita” la onlus di 35 medici che da dieci anni curano gratis le famiglie a rischio povertà a Tor Bella Monaca: “Desidero rinnovare un forte invito per risolvere la situazione”.