Pazienti dirottati in altri studi medici dopo l’incidente avvenuto in quello di viale Palmiro Togliatti 1640, a Colli Aniene, con l’uccisione del pensionato Gaetano Randazzo. “Non volevo, è stata una disgrazia”. Non si dà pace Fabian Manzo, il vigilante della Security Service rinchiuso a Regina Coeli per omicidio colposo. La guardia giurata comparirà nei prossimi giorni davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia. Non è escluso, nonostante la gravità di quello che ha fatto, che torni in libertà o che gli vengano concessi i domiciliari, visto che ha ammesso le sue responsabilità e non ci sarebbero né pericolo di fuga né di reiterazione del reato. «Sono distrutto, non ricordo nulla, nella mia testa c’è solo tanta confusione. Il medico voleva vedere la mia pistola e io l’ho tirata fuori: non capisco come possa essere partito il colpo», ha detto Manzo al suo avvocato. Versione confermata proprio dal medico di base e anche medico legale Paolo Episcopo, titolare dello studio, che ai carabinieri ha riferito di aver chiesto al vigilante di mostrargli la Glock che teneva nella fondina «perché non ne avevo mai vista una». «Non me lo perdonerò mai», avrebbe aggiunto il dottore. Dagli accertamenti dei carabinieri del Nucleo investigativo e del Nucleo radiomobile è emerso che Manzo ha inavvertitamente sparato un colpo di pistola dopo aver preso l’arma per consegnarla a Episcopo. Il proiettile era già in canna o, si ipotizza, potrebbe essere stato lui stesso ad armare la Glock svolgendo in realtà una procedura per metterla in sicurezza – in quanto quel tipo di arma è privo di sicura – prima di farla vedere al dottore. Poi ha premuto il grilletto per sbaglio perché la pistola anche in caso di caduta non avrebbe mai sparato. Sarà Manzo a spiegare al gip i dettagli dell’accaduto. Il proiettile calibro 40 ha trapassato la parete di cartongesso che separa lo studio dalla sala d’attesa all’altezza del cuscino sul lettino del dottore. Dalla parte opposta c’era Randazzo, appoggiato alla parete, di fronte alla segretaria. In attesa dell’autopsia è stato accertato che il pensionato è stato raggiunto alla spalla destra, poi il proiettile ha provocato gravi lesioni interne che ne hanno provocato il decesso in pochi istanti. “Ho sentito un botto, ho visto una nuvola di polvere nella stanza e poi quel signore che cadeva in avanti. Ha sbattuto contro la scrivania ed è finito sul pavimento”, ha raccontato la segretaria, Romina C.